Per gli ospiti dell’Agriturismo I Pitti e per quelli del Casa Rowe Bed & Breakfast che decidono di visitare in giornata Firenze con l’automobile, se decidono di non raggiungere la città in treno, consiglio queste due alternative di posteggio.
Parcheggio scambiatore Guidoni, Viale Alessandro Guidoni 180, Firenze, Tel. +39 055 40401 nei pressi dell’aeroporto. Attenzione a non confonderlo con il posteggio vero e proprio dell’aeroporto che costa decisamente di più. Il Parcheggio scambiatore T2 Guidoni invece ha un costo decisamente più contenuto: 1 Euro all’ora per le prime 10 ore e 4 Euro all’ora per le ore successive. Il parcheggio è aperto 24h.
Dal parcheggio è possibile prendere il tram T2 che porta in 20 minuti direttamente in centro, presso la Stazione di S. Maria Novella.
Parcheggio scambiatore Villa Costanza è un grande parcheggio costruito appositamente lungo la A1 tra le uscite di Firenze Scandicci e Firenze Impruneta. Si può accedere solo dall’autostrada, sia da Nord che da Sud, utilizzando il casello “Villa Costanza”. È aperto tutti i giorni, 24 ore al giorno.
Senza complicazioni è possibile posteggiare e raggiungere il centro di Firenze (fermata Alamanni - Stazione S. Maria Novella) in 20 minuti utilizzando la tramvia T1.
Anche il costo del posteggio è davvero economico:
primi 60 minuti gratis
da 1 ora a 4 ore: 2 €
da 4 ore a 10 ore: 5 €
da 10 ore fino a 24 ore: 7 €
Ad entrambi i posteggi potete acquistare i biglietti del tram presso il bar oppure alle apposite macchinette - comperatene addirittura 2, uno per l’andata e uno per il ritorno così non ci pensate più. Ricordatevi di timbrare il biglietto sul tram alle apposite vidimatrici.
L’unica avvertenza per questa soluzione è quella di fare molta attenzione alle vostre borse e ai borsellini, perché i borseggiatori frequentano assiduamente i tram. La stessa attenzione la dovrete avere a Firenze, città molto frequentata dai ladri di portafogli.
Altri Parcheggi a Pagamento
Parcheggiare in centro a Firenze non è un’impresa facile. L’intero centro storico è una grande Ztl (Zona a Traffico Limitato) dentro la quale non solo non è possibile lasciare l’auto in sosta, non è neppure possibile circolare con la propria vettura.
Inoltre a Firenze le strisce sul suolo hanno colori diversi rispetto alla maggior parte delle città italiane:
Le strisce bianche sono quelle riservate ai residenti
Le strisce gialle indicano i parcheggi riservati ai disabili
Le strisce blu sono gratis per i residenti e a pagamento per tutti gli altri
Parcheggiare su strada nei pressi del centro non è impossibile, ma preparati a girare un po’ prima di trovare un posto libero. Ricordati di prendere il biglietto dal tassametro (o di pagare con Easypark) e fate attenzione alle tariffe: in alcune zone la tariffa cresce al crescere delle ore.
Se volete tentare la fortuna, vi consigliamo la cerchia dei viali di circonvallazione a nord dell’Arno. Qui è possibile parcheggiare lungo la via o in alcuni slarghi e piazzette adibiti a parcheggio come piazza della Libertà, piazzale Donatello, piazza Savonarola e piazza Beccaria.
Possibilità di trovare parcheggio ci sono anche nella zona d’Oltrarno. C’è un parcheggio pubblico subito fuori da Porta Romana e uno oltre Piazza Tasso. Da qui il centro storico si raggiunge con una breve e piacevole camminata.
Piazzale Michelangelo
Il parcheggio più suggestivo è quello di Piazzale Michelangelo, a poco più di mezz’ora di camminata da Piazza del Duomo. Area di sosta scelta dai turisti anche per il panorama mozzafiato sulla città toscana, specie nelle ore del tramonto.
Garage Privati
Nel centro storico o vicinissimi ad esso ci sono innumerevoli parcheggi privati a pagamento (che consentono, se necessario, anche l’accesso alla Ztl). Le prenotazioni possono essere effettuate online e le tariffe, in media, spaziano dai 30€ ai 40€ al giorno. Quasi tutti i garage sono aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
5/11/2022
Parcheggiare a Firenze - Il parcheggio di Villa Costanza e parcheggio di Viale Guidoni - Breve descrizione e costi
L’antica colonia romana di Florentia -il cui Foro al centro del castrum corrispondeva all'attuale Piazza della Repubblica - fu fondata nel 59 a.c.; la rapida espansione territoriale comprese presto anche il vicino insediamento etrusco di Fiesole. Dopo la decadenza delle epoche barbariche la città, a partire dall'XI secolo, andò
affermandosi come libero Comune in felice equilibrio fra l’autorita dei Papi e quella degli Imperatori, superando, quindi, il disagio delle lotte interne fra Guelfi e Ghibellini. È fra Duecento e Trecento, all'epoca di Dante e Boccaccio, Giotto e Arnolfo di Cambio, quando vengono erigendosi alcuni dei suoi edifici-simbolo come Palazzo
Vecchio e la Cattedrale, che la città vive una fertile stagione culturale, in coincidenza con uno straordinario sviluppo economico: grazie ai suoi artigiani, mercanti e banchieri organizzati nelle celebri Corporazioni di Arti e Mestieri le Arti di Calimala e della Lana, legate alla lavorazione
e commercializzazione dei preziosi tessuti erano fra le più importanti - Firenze affermò la sua potenza economica in Europa, soprattutto con l'introduzione del fiorino d'oro, la prima vera moneta internazionale.
Nel Quattrocento in pieno Rinascimento, Firenze conobbe il suo massimo splendore, grazie anche alla concentrazione di personalità geniali come Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti per l’architettura, Masaccio, Filippo Lippi, Sandro
Botticelli per la pittura, Donatello, Ghiberti, Luca della Robbia per la scultura con all’apice i due grandissimi ingegni di Leonardo da Vinci e Michelangelo.
Sempre nel XV secolo, grazie soprattutto a Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, si affermò la signoria della famiglia Medici.
Nel Cinquecento - dopo le parentesi repubblicane che videro rispettivamente come protagonisti, Savonarola e Machiavelli - venne instaurato un regime dinastico.
La corrente artistica del Manierismo, affermatosi intorno al 1520 con Pontormo e Rosso, rispecchia bene l'inquietudine politica del momento. Nel 1555, con la conquista di Siena, avvenuta un secolo dopo quella di Pisa, il Granducato di Toscana raggiungeva la sua massima espansione territoriale, sotto il governo di Cosimo I.
Il Seicento, è caratterizzato dallo straordinario sviluppo della Scienza - che vide in Galileo uno dei principali protagonisti di cui sono testimonianza i numerosi musei ad essa dedicati.
Nel Settecento Firenze conobbe un altro interessante fenomeno, il Gran Tour: insieme ad altre città d'Italia, Firenze, "culla del Rinascimento", fu tappa d 'obbligo per i numerosi giovani aristocratici e intellettuali provenienti dal
Nord Europa.
Estintasi nel 1737 la dinastia medicea, il Granducato passò ai Lorena fino al 1859. Nel periodo in cui fu Capitale d'Italia (1865 al 1870) la città subì profonde trasformazioni, come la
demolizione delle mura sostituite dall'anello dei viali, e lo sventramento del Mercato Vecchio, attuale Piazza della Repubblica. Intorno alla metà dell'Ottocento si afferma, parallelamente all'impressionismo francese, la corrente artistica dei pittori macchiaioli (Fattori, Lega, Signorini).
Agli inizi del XX secolo anche Firenze viene coinvolta nello sviluppo industriale, continuando a persistere una tradizione artigiana, in parte collegata ad antiche radici di qualità.
Duramente colpita durante il secondo conflitto bellico, Firenze ha vissuto i momenti più alti e drammatici della sua storia recente nell’agosto del 1944, con la liberazione della città dai nazifascisti e, nel novembre del 1966, quando le acque dell’Arno invasero la città.
Firenze sta attraversando in questi ultimi decenni un periodo di profonde trasformazioni - dalla pedonalizzazione di piazza del Duomo e dell'Oltrarno alla realizzazione di importanti
opere infrastrutturali (tramvia) e architettoniche come il Nuovo Teatro dell'Opera e il Palazzo di Giustizia, nel tentativo di coniugare le esigenze della modernità con il rispetto della tradizione.
Dal 1982 il centro storico di Firenze e Patrimonio Mondiale dell'Umanità, Unesco.
Firenze - Breve storia
30/8/2023
La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari: è uno dei musei più famosi al mondo per le sue straordinarie collezioni di sculture antiche e di pitture (dal Medioevo all'età moderna). Le raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell'arte di tutti i tempi: basti ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, oltre a capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga. Non meno importante nel panorama dell'arte italiana la collezione di statuaria e busti dell'antichità della famiglia Medici. La collezione abbellisce i corridoi della Galleria e comprende sculture romane antiche, copie da originali greci andati perduti.
Orari di apertura
da martedì alla domenica, dalle ore 8.15 alle 18.30
Chiusura
Ogni lunedì; 1 gennaio; 25 dicembre
Biglietto
Poichè il prezzo del biglietto può variare notevolmente a seconda dell'età, dell'alta o bassa stagione, di gratuità di vario genere e dei diritti di prenotazione, suggerisco di consultare direttamente il sito a questo link
19/12/2023
Visita della Galleria degli Uffizi di Firenze - Orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
La Galleria dell’Accademia di Firenze custodisce alcune tra le più importanti collezioni di pittura e scultura al mondo: fra queste si annovera la statuaria michelangiolesca, con il celeberrimo David, e la ricca raccolta di pittura italiana antica. Non meno rilevante è la collezione di modelli e calchi in gesso di Lorenzo Bartolini e del suo allievo, Luigi Pampaloni, che compongono la Gipsoteca allestita nel monumentale Salone dell’Ottocento. Il museo ospita anche strumenti musicali dei granduchi Medici e Lorena, provenienti in gran parte dalle collezioni del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze.
Orari di apertura
Dal giovedì alla domenica con orario compreso tra le 9:00 e le 18.50 (ultimo ingresso 18.20).
Chiusura
Ogni lunedì; 1 gennaio; 25 dicembre
Biglietto
Poichè il prezzo del biglietto può variare notevolmente a seconda dell'età, di gratuità di vario genere e dei diritti di prenotazione, suggerisco di consultare direttamente il sito a questo link
Visita della Galleria dell'Accademia - Orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
19/12/2023
Acquistato nel 1550 da Cosimo I de’Medici e dalla moglie Eleonora di Toledo per trasformarlo nella nuova residenza granducale, Palazzo Pitti diventò ben presto il simbolo del potere consolidato dei Medici sulla Toscana. Reggia di altre due dinastie, quella degli Asburgo-Lorena (successori dei Medici dal 1737) e dei Savoia, che lo abitarono in veste di reali d'Italia dal 1865, Palazzo Pitti porta ancora il nome del suo primo proprietario, il banchiere fiorentino Luca Pitti, che alla metà del Quattrocento lo volle edificare – forse su disegno di Brunelleschi – al di là dell’Arno, ai piedi della collina di Boboli.
Attualmente è sede di quattro diversi musei: il Tesoro dei Granduchi al pianterreno, la Galleria Palatina e gli Appartamenti Imperiali e Reali al piano nobile del Palazzo, la Galleria d'Arte Moderna e il Museo della Moda e del Costume al secondo piano.
Orari di apertura
da martedì alla domenica, dalle ore 8.15 alle 18.30
Chiusura
Ogni lunedì; 1 gennaio; 25 dicembre
Biglietto
Poichè il prezzo del biglietto può variare notevolmente a seconda dell'età, dell'alta o bassa stagione, di gratuità di vario genere e dei diritti di prenotazione, suggerisco di consultare direttamente il sito a questo link
19/12/2023
Visita di Palazzo Pitti - Orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
Il Museo della Moda e del Costume di Firenze, ospitato all'interno del Palazzo Pitti, è uno dei più importanti musei al mondo dedicati alla storia del costume e della moda. Situato in quella che era la residenza granducale dei Medici, il museo è stato recentemente riaperto al pubblico dopo un attento restauro che ha valorizzato ulteriormente la ricca collezione esposta.
Il museo racconta l'evoluzione del costume dal XVI secolo fino ai giorni nostri, con oltre 6.000 pezzi tra abiti, accessori, gioielli e costumi teatrali, organizzati in una serie di esposizioni permanenti e temporanee. La collezione offre uno spaccato della storia sociale, politica e culturale dell'Italia attraverso la lente della moda.
Abiti più significativi esposti:
Il vestito di Eleonora di Toledo: Questo abito iconico del XVI secolo, appartenuto alla duchessa di Toscana, è un esempio straordinario dell'opulenza e della raffinatezza della moda rinascimentale. Realizzato in broccato d'oro e seta, è uno dei pezzi più preziosi della collezione.
Abiti della corte medicea: La collezione include numerosi abiti indossati dai membri della famiglia Medici, che non solo esemplificano lo stile della nobiltà fiorentina, ma anche il potere e l'influenza della famiglia nel panorama europeo.
Creazioni di stilisti italiani contemporanei: Il museo vanta anche opere di maestri della moda moderna come Roberto Capucci, Emilio Pucci, e altri, che hanno definito il design italiano del XX secolo e oltre.
Biglietto
Poichè il prezzo del biglietto può variare notevolmente a seconda dell'età, dell'alta o bassa stagione, di gratuità di vario genere e dei diritti di prenotazione, suggerisco di consultare direttamente il sito a questo link
21/8/2024
Visita di Palazzo Pitti - Museo della Moda e del Costume
Il Duomo di Firenze è uno dei più grandi capolavori dell'arte gotica e del primo Rinascimento italiano.
E’ una delle chiese più grandi della cristianità con i suoi 160 metri di lunghezza, 43 metri di larghezza e 90 metri del transetto. L'altezza interna della cupola è di 100 metri. Inoltre, è un simbolo che rappresenta la ricchezza e il potere della capitale toscana nei secoli XIII e XIV. Il suo nome deriva dal giglio, simbolo di Firenze e dall'antico nome della città chiamata Fiorenza.
La visita della cattedrale è gratuita e per questo motivo alcune volte si forma una lunga coda per entrare. Non bisogna preoccuparsi troppo, poiché di solito la fila scorre piuttosto velocemente.
L'ingresso in cattedrale è consentito solo con un abbigliamento adeguato ad un luogo di culto. Non è consentito l'accesso con gambe e spalle scoperte, sandali, cappelli e occhiali da sole. Non è consentito l'ingresso con zaini e borse ingombranti.
Aperto
da lunedì a sabato con orario 10:15-15.45. Chiuso la domenica e i festivi.
8/5/2023
Visita del Duomo di Firenze - Cattedrale di S. Maria del Fiore orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
Costituita da due calotte di forma ogivale tra loro collegate, la Cupola a base ottagonale fu terminata nel 1434 secondo il progetto di Filippo Brunelleschi.
E’ un capolavoro capace di resistere ai fulmini, ai terremoti, allo scorrere dei secoli, che oggi incanta chiunque lo osservi da lontano. La Cupola ha un diametro di 45,5 metri.
Per la salita si accede dalla Porta della Mandorla (lato Nord del Duomo).
Salita composta da 463 scalini. Nessun ascensore presente.
La salita è sconsigliata alle persone sofferenti di cuore, vertigini e claustrofobia, e alle donne in stato di gravidanza. E' vietata la salita ai minori non accompagnati da un adulto.
Orari di apertura
A seconda del giorno della settimana l'orario è variabile.
Consigliamo di consultare l'orario qui inserendo il giorno prescelto.
Tariffe
Sono disponibili tre diverse soluzioni:
Ghiberti Pass
Il Battistero, il Museo dell’Opera del Duomo e Santa Reparata (Percorso archeologico all'interno del duomo di Firenze)
Giotto Pass
Accedi ai monumenti di Piazza del Duomo (tutti, ad eccezione della Cupola) Campanile, Battistero, Museo dell'Opera e Santa Reparata
Brunelleschi Pass
include l’accesso a tutti i monumenti della Piazza: Cupola, Campanile, Battistero, Museo dell'Opera e Santa Reparata
Per dettagli visita questa pagina del sito ufficiale
8/5/2023
Visita della cupola del Duomo di Firenze - Cattedrale di S. Maria del Fiore orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
Il Campanile di Giotto è una delle quattro componenti principali di Piazza del Duomo.
Alto 84,70 metri e largo circa 15 è la più eloquente testimonianza dell'architettura gotica fiorentina del Trecento, che pur nello slancio verticale non abbandona il principio della solidità. Presenta dei rafforzi angolari che salgono fino al coronamento a sbalzo orizzontale. Rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale, il maestoso campanile a base quadrata, considerato il più bello d'Italia - probabilmente creato più come elemento decorativo che funzionale - fu iniziato da Giotto nel 1334 e terminato da Francesco Talenti nel 1359.
Informazioni pratiche
Salita a piedi di 414 scalini.
Ascensore non presente.
La salita è sconsigliata alle persone sofferenti di cuore, vertigini e claustrofobia, alle donne in stato di gravidanza.
E' vietata la salita ai minori non accompagnati da un adulto.
Orari di apertura
A seconda del giorno della settimana l'orario è variabile.
Consigliamo di consultare l'orario qui inserendo il giorno prescelto.
Tariffe
Sono disponibili tre diverse soluzioni:
Ghiberti Pass
Il Battistero, il Museo dell’Opera del Duomo e Santa Reparata (Percorso archeologico all'interno del duomo di Firenze)
Giotto Pass
Accedi ai monumenti di Piazza del Duomo (tutti, ad eccezione della Cupola) Campanile, Battistero, Museo dell'Opera e Santa Reparata
Brunelleschi Pass
include l’accesso a tutti i monumenti della Piazza: Cupola, Campanile, Battistero, Museo dell'Opera e Santa Reparata
Per dettagli visita questa pagina del sito ufficiale
8/5/2023
Visita del campanile di Giotto a Firenze - Orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
Oltre 750 opere per oltre 720 anni di storia.
La maggiore concentrazione di scultura fiorentina al mondo: statue e rilievi medievali e rinascimentali in marmo, bronzo e argento dei maggior artisti del tempo. Da Arnolfo a Donatello, fino a Ghiberti e Michelangelo. Capolavori che, in gran parte dei casi, furono realizzati per gli esterni ed interni delle strutture ecclesiastiche che ancora oggi sorgono davanti al Museo: il Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto.
Orari di apertura
A seconda del giorno della settimana l'orario è variabile.
Consigliamo di consultare l'orario qui inserendo il giorno prescelto.
Tariffe
Sono disponibili tre diverse soluzioni:
Ghiberti Pass
Il Battistero, il Museo dell’Opera del Duomo e Santa Reparata (Percorso archeologico all'interno del duomo di Firenze)
Giotto Pass
Accedi ai monumenti di Piazza del Duomo (tutti, ad eccezione della Cupola) Campanile, Battistero, Museo dell'Opera e Santa Reparata
Brunelleschi Pass
include l’accesso a tutti i monumenti della Piazza: Cupola, Campanile, Battistero, Museo dell'Opera e Santa Reparata
Per dettagli visita questa pagina del sito ufficiale
8/5/2023
Visita del campanile di Giotto a Firenze - Orari di ingresso e acquisto di biglietti online dal sito ufficiale
Questa visita accompagnata si svolge in un percorso esclusivo, che vi porterà, dopo aver salito 150 scalini, alla visita panoramica sulle Terrazze esterne del Duomo, ad oltre trenta metri di altezza, dove, immersi nella splendida cornice di Firenze, si possono ammirare da un punto di vista esclusivo tutti i monumenti della città e soprattutto soffermarsi a godere della presenza ravvicinata della Cupola di Brunelleschi.
La passeggiata, accompagnata dal personale di Opera, gira intorno alla Cattedrale e consente di apprezzare i parati più nascosi della decorazione marmorea in una suggestiva cornice inviolata dagli anni.
Informazioni pratiche
Accesso dalla Porta della Mandorla (lato Nord del Duomo).
Salita composta da 150 scalini. Nessun ascensore presente.
La salita è sconsigliata alle persone sofferenti di cuore, vertigini e claustrofobia, alle donne in stato di gravidanza.
E' vietata la salita ai minori non accompagnati da un adulto.
L'ora di inizio visita è quella selezionata al momento dell'acquisto e riportata sul Ticket. E' richiesta puntualità per consentire a tutti i visitatori la migliore esperienza.
In caso di maltempo con scariche elettriche, tuoni o fulmini la passeggiata non verrà svolta. Non è consentito il rimborso ma sarà possibile visitare con una guida la Cattedrale nelle parti esclusive non aperte al pubblico.
Orari di apertura
Le Terrazze della Cattedrale sono visitabili previo contatto con l'Ufficio vendite dell'Opera del Duomo.
CONTATTO
Opera di Santa Maria del Fiore
Via della Canonica, 1 50122 Firenze
Telefono: +39 055 2302885
Email:
commerciale@duomo.firenze.it booking@duomo.firenze.it
8/5/2023
Terrazze del Duomo di Firenze
Palazzo Vecchio è uno degli edifici-simbolo di Firenze, costruito nel 1300, quando la città visse una fertile stagione culturale, in coincidenza con uno straordinario sviluppo economico in cui Firenze si affermò come potenza economica in Europa.
La magnificenza di questo edificio, tipicamente medievale, si deve in gran parte al progetto di Arnolfo di Cambio; la ricchezza dell’architettura interna è invece opera di Giorgio Vasari che disegnò anche il Salone dei Cinquecento, lo Studiolo di Francesco I, il Quartiere di Eleonora e il Quartiere degli Elementi.
Fu proprio quando il Granduca Cosimo I spostò la sua residenza a Palazzo Pitti che il Palazzo della Signoria cambiò nome in Palazzo Vecchio.
In Palazzo Vecchio oggi risiedono il Comune di Firenze ed il consiglio comunale, ma il maestoso Palazzo è anche uno splendido museo, che vale davvero la pena di visitare.
Alla biglietteria è possibile noleggiare una guida multimediale su tablet - caldamente consigliata e disponibile in varie lingue - che tramite immagini, descrizioni storiche e ricostruzioni virtuali, accompagnano il visitatore nel Cortile di Michelozzo, nel Salone dei Cinquecento, nell’appartamento e nella Cappella di Eleonora di Toledo, nella splendida Sala delle Carte Geografiche per citare solo alcuni degli ambienti che si possono vedere.
Prenotando in anticipo la vostra visita con tablet a Palazzo Vecchio eviterete di perdere tempo in coda alla biglietteria del museo.
Questo è il link ufficiale. http://bigliettimusei.comune.fi.it
Museo di Palazzo Vecchio
Piazza della Signoria
Firenze
Orario di apertura
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica 9-19
Giovedì 9-14
Torre di Arnolfo*
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica 9-17
Giovedì 9-14
*In caso di pioggia la Torre sarà chiusa al pubblico; sarà possibile accedere al Camminamento di ronda medioevale.
La vendita dei biglietti termina un'ora prima della chiusura
Biglietti
Museo
Intero € 17,50
Ridotto € 15,00
Torre di Arnolfo
Intero € 12,50
Ridotto € 10,00
Alla biglietteria è possibile noleggiare una guida multimediale su tablet - caldamente consigliata e disponibile in varie lingue - che tramite immagini, descrizioni storiche e ricostruzioni virtuali, accompagnano il visitatore nel Cortile di Michelozzo, nel Salone dei Cinquecento, nell’appartamento e nella Cappella di Eleonora di Toledo, nella splendida Sala delle Carte Geografiche per citare solo alcuni degli ambienti che si possono vedere.
Prenotando in anticipo la vostra visita con tablet a Palazzo Vecchio eviterete di perdere tempo in coda alla biglietteria del museo.
Questo è il sito ufficiale http://bigliettimusei.comune.fi.it
19/5/2023
Visita di Palazzo Vecchio a Firenze biglietti e orari di ingresso
Il Museo Nazionale ha sede in uno degli edifici più antichi di Firenze che risale al 1255.
Dapprima sede del Capitano del Popolo e successivamente del Podestà, il palazzo divenne, nel Cinquecento, residenza del Bargello cioè del capo della polizia (da cui il palazzo prende il nome) e fu utilizzato come prigione per tutto il XVIII secolo.
Le sue mura sono state testimoni di importanti episodi della storia civica. Era il luogo di riunione del Consilio dei Cento a cui partecipava Dante. Assistette ad assedi, incendi, esecuzioni, tra cui forse la più famosa è quella del Baroncelli, coinvolto nel complotto dei Pazzi contro i Medici, a cui assistette anche Leonardo. Nel corso del XIV e XV secolo il palazzo subì una serie di rimaneggiamenti e aggiunte, conservandone ancora l'armoniosa severità, meglio visibile nel bel cortile, nel balcone e nel grande salone al primo piano.
L'utilizzo dell'edificio come Museo Nazionale iniziò a metà del XIX secolo.
Oggi è sede di opere di scultura, principalmente provenienti dalle collezioni granducali, e di numerosi esempi di arti decorative gotiche "minori".
Nel grande salone trecentesco al primo piano sono esposte alcune opere di Donatello (1586-1466) tra cui il primo David in marmo, il San Giorgio, trasferito in questo luogo dalla nicchia di Orsammichele, il più maturo e ambiguo David in bronzo, l’ Aty e il Marzocco, originariamente collocati sull’arengario di Palazzo Vecchio. Le opere del maestro sono circondate dalle opere più delicate dei suoi allievi Desiderio da Settignano (c. 1450-1464) e Antonio Rossellino (c. 1427-1479).
La collezione comprende anche le due tavole scolpite da Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi per il concorso della porta del Battistero del 1401. Il repertorio rinascimentale include le terracotte invetriate di Luca della Robbia (1400 -1482) che comprendono uno straordinario gruppo di Madonna con Bambino.
Le sale al piano terra espongono opere toscane del Cinquecento, concentrandosi in particolare su quattro capolavori di Michelangelo (1475-1564): Bacco, il rilievo raffigurante una Madonna con Bambino, Bruto e David-Apollo. L'assortimento è poi seguito dalle opere di Andrea Sansovino (1460-1529), Jacopo Sansovino (1486-1570), Baccio Bandinelli (1488-1560), Bartolomeo Ammannati (1511-1592), Benvenuto Cellini (il modello del Perseo e le piccole sculture in bronzo furono trasferite in questo luogo dalla Loggia dell'Orcagna, fino al Giambologna (1529-1608) con il suo mirabile Mercurio. Sulle scale sono ora esposti gli animali in bronzo che originariamente erano collocati nella grotta della Villa Medicea di Castello.
Il museo conserva però molti altri tesori: tra le varie sale del Palazzo, sia al primo che al secondo piano, sono distribuite belle opere d'arte arricchite dalle collezioni Carrand, Ressman e Franchetti comprendenti arti decorative o "minori". Dagli avori che includono diversi esempi romani e bizantini, fino agli smalti medievali e alle porcellane di Limoges; dalle oreficerie tedesche e francesi, ai gioielli rinascimentali fino agli esempi islamici di bronzo damascato; dalle collezioni granducali fino al vetro veneziano. Il museo espone diversi tesori tra cui pezzi di pannelli davvero unici e sculture in legno. Da segnalare anche le maioliche, le armi e le statuine in bronzo.
Due sale del secondo piano sono dedicate alle terrecotte invetriate realizzate da Andrea e Giovanni Della Robbia, oltre ad esporre il David in bronzo e la Dama del Mazzolino del Verrocchio nella sala intitolata all'artista, che espone anche una straordinaria collezione di busti di personalità fiorentine realizzate da alcuni dei più importanti artisti del XV secolo. Una delle sculture più importanti è il Ritratto di Costanza Buonarelli di Gian Lorenzo Bernini.
Vale anche la pena visitare la ricchissima collezione di medaglie della famiglia Medici.
ORARIO DI APERTURA
dal 9 aprile al 30 giugno 2023
08.15 - 18.50 lunedì, venerdì, sabato e domenica
08.15 - 13.50 mercoledì, giovedì
dal 1 luglio al 4 settembre 2023
08.15 - 18.50 lunedì, venerdì e sabato
08.15 - 13.50 mercoledì, giovedì e domenica
APERTURE STRAORDINARIE 2023
martedì 15 agosto h. 08.15 - 13.50
Biglietto
Intero € 10.00
Ridotto: € 2,00 (valido per giovani tra i 18 e 25 anni)
Cittadini dell'Unione Europea e di Norvegia, Islanda, Svizzera, Liechtenstein dai 18 ai 25 anni compresi.
Ingresso gratuito
Minori 18 anni
È necessario esibire un documento di identità valido. I minori di anni 12 devono essere accompagnati da un adulto.
Per informazioni generali su AGEVOLAZIONI e GRATUITA' previste per legge, clicca qui. Per la gratuità riservata al personale docente delle scuole italiane, clicca qui.
I biglietti possono essere acquistati anche ONLINE: il sito B-ticket è l'unico canale ufficiale autorizzato dal Ministero della Cultura per favorire l'acquisto online dei biglietti con prenotazione ingresso del Museo Nazionale del Bargello e dei musei afferenti al gruppo MUSEI DEL BARGELLO. E’ possibile prenotare anche telefonando a: Firenze Musei - Tel. +39 055 294883
Costo della prenotazione: € 3,00
Visita del Museo del Bargello a Firenze biglietti e orari di ingresso
3/6/2023
E’ il più bell’edificio civile del Rinascimento. Costruito da Michelozzo nella metà del Quattrocento, palazzo Medici Riccardi a Firenze è una costruzione elegante e innovativa, un vero modello di edilizia privata per tutti i secoli a venire. Il ritmo modulare, la freschezza compositiva e la raffinata armonia dell’insieme ne fanno una tappa imprescindibile per chi visiti la città. Di proprietà della Provincia di Firenze il palazzo vanta anche interni di straordinario valore. Innanzitutto la cappella di Benozzo Gozzoli: affrescata nel 1459, ospita la riproduzione del corteo dei Magi che incede verso Betlemme. La rappresentazione in realtà offre al pittore la possibilità di ritrarre, nei panni dei vari personaggi e con dovizia di particolari, alcuni tra i “vip” dell’epoca, primi fra tutti i membri della famiglia Medici.
La galleria di Luca Giordano, affacciata sulla graziosa limonaia, è un gioiello di arte tardobarocca fiorentina. Sulla volta, affrescata dal Giordano nel 1685, si può ammirare una scenografica rappresentazione di figure mitologiche e allegorie che sottolineano la magnificenza dei Riccardi e dei Medici, la cui apoteosi troneggia al centro della composizione. E ancora: il cortile di Michelozzo, i suggestivi spazi della biblioteca Moreniana e i dipinti di rilievo, come la Madonna con Bambino di Filippo Lippi, fanno di Palazzo Medici Riccardi un museo di grande valore.
Palazzo Medici Riccardi
Via Cavour 1, Firenze
ORARIO:
h9.00 - 19.00 tutti i giorni
chiuso il mercoledi
Fino al 5 di settembre è in corso una mostra su Luca Giordano
Biglietto intero + mostra € 13, 00
Biglietto ridotto + mostra € 10, 00 (18-25 anni; studenti universitari)
Gratis fino a 17 anni
Visita di Palazzo Medici Riccardi a Firenze biglietti e orari di ingresso
8/6//2023
Recentemente restaurato, il Palazzo Davanzati a Firenze è una dimora trecentesca che rappresenta il periodo di passaggio tra la casa-torre medievale e il palazzo rinascimentale. All'interno conserva un'eccezionale raccolta di manufatti, opere ed arredi che testimoniano i vari cambiamenti di proprietà e di destinazione d'uso avvenuti nel tempo.
La cassaforte, l’armario (armadio per conservare le armi), le maioliche, le camere da letto - tra cui quella splendidamente affrescata con le Storie della Castellana di Vergy - gli “agiamenti” (antichi bagni) sono solo alcune delle splendide chicche riservate al visitatore.
Sono solo un po’ complicati gli orari di apertura. Per questo consigliamo il sito ufficiale ☞ https://www.bargellomusei.beniculturali.it/musei/4/davanzati/
Il Museo di Palazzo Davanzati a partire da lunedì 16 settembre 2024 aprirà al pubblico nei giorni feriali dalle ore 08:15 alle 18:30
Il giorno di chiusura settimanale sarà il martedì e la domenica, ad eccezione della prima domenica del mese, in coincidenza con l’iniziativa ministeriale a ingresso gratuito Domenica al Museo in cui il Museo di Palazzo Davanzati sarà aperto dalle ore 8:30 alle ore 13:30. del Museo di Palazzo Davanzati ogni prima ; mentre le altre restanti domeniche resterà chiuso;
Art.4
Con apertura dalle 08:15 alle 18:30, gli ingressi del pubblico saranno effettuati con visite guidate della durata di un’ora, per gruppi di massimo 25 persone alla volta con inizio delle visite nei seguenti orari: 08:30; 09:45; 11:00; 12:15; 13:30; 14:45; 16:00; 17:15. traduci in inglese
Firenze – Palazzo Davanzati
21/8//2024
Il Museo degli Innocenti è allestito in uno dei più famosi ed importanti complessi architettonici del primo Quattrocento fiorentino, commissionato e finanziato dall'Arte della Lana e realizzato da Filippo Brunelleschi. L’ Ospedale era originariamente concepito per allevare i bambini abbandonati e insegnare loro alcuni mestieri utili per consentire loro di farsi strada nella vita. Il refettorio, i chiostri, i dormitori, l'infermeria, le stanze delle infermiere e i portici furono volutamente bilanciati dal Brunelleschi per creare un'architettura ospedaliera armoniosa e razionale. Successivamente, furono ampliati e decorati con affreschi, documentando così l'attività dell'istituzione e i favori della regnante dinastia dei Medici.
Il Museo è stato recentemente rinnovato e offre al visitatore davvero un’esperienza molto emozionante.
Il racconto dell’assistenza all’infanzia a Firenze si suddivide in tre sezioni distinte.
Al piano seminterrato si racconta la storia e l'evoluzione dell'Istituto degli Innocenti attraverso biografie e memorie personali dei “nocentini” – così venivano chiamati i bambini qui accolti - ospitati nella struttura. Qui sono illustrate le loro vite quotidiane, della cura che si prendevano di loro e del loro affidamento a balie esterne. Nell’archivio storico sono conservate tutte le tracce dei piccoli innocenti che hanno attraversato la porta dell’istituto. Particolarmente toccanti sono i “segni di riconoscimento” conservati in piccoli cassetti che il visitatore può aprire con cui si apre uno scorcio nel destino e nelle difficoltà che hanno portato i genitori nell’abbandonare i propri figli. Si intuisce che l’atto di abbandono spesso non era un atto voluto, ma dettato da circostanze avverse e situazioni difficili che erano impossibili da superare. Ecco che i bambini abbandonati erano spesso accompagnati da segni di riconoscimento che avrebbero permesso ai genitori in futuro, quando la situazione sarebbe migliorata, di poter riabbracciare il proprio figlio: una medaglia divisa a metà, un lembo di stoffa, un foglietto con un appunto.
Al piano terra trova spazio il percorso architettonico che racconta l'evoluzione dell'antico Ospedale ricostruendo i successivi interventi di ristrutturazione dell'edificio e di come si sia evoluta anche la funzione dell'Istituto, adeguando gli spazi alle esigenze dell'accoglienza.
Al secondo piano, sopra il portico di facciata, c’è la Galleria che ospita le opere d'arte più preziose e il Coretto di preghiera delle balie. Si compone di circa ottanta opere che rappresentano solo una piccola parte delle ricche collezioni raccolte nei secoli dall'Ospedale attraverso doni, lasciti, prestiti o opere commissionate dall'ente stesso.
Sebbene le opere più importanti della collezione (Della Robbia, Beato Angelico, Vasari, Giambologna), siano state disperse nell'Ottocento, la raccolta conserva ancora notevoli dipinti su tavola, affreschi staccati, mobili, decorazioni e una serie di preziosi manoscritti miniati databili risalgono al XIV e XV secolo, considerati tra i più belli conservati a Firenze. Tra i dipinti più belli c'è L'Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio (1449-1494) realizzata per la chiesa dell'Ospedale. Tra splendidi e ricchi colori, il dipinto ritrae alcuni personaggi storici (mercanti dell'Arte della Seta e loro servi) legati alla vita dell'Ospedale, in adorazione del Bambino.
La Galleria espone, oltre ad alcuni pregiati dipinti "fondo oro", anche una Madonna con Bambino attribuita al giovane Botticelli (1445-1510), ancora sotto l'influenza del suo maestro Filippo Lippi; una delle più belle terrecotte smaltate di Luca della Robbia; una pala d'altare di Piero Di Cosimo (1461 / 62-1521) realizzata per la chiesa dell'Ospedale e una tipica Madonna degli Innocenti della scuola dei Granacci (1469-1543), dove si vede la Madonna che protegge i bambini davanti al portico dell’Ospedale.
Museo degli Innocenti
piazza SS. Annunziata n°13
Firenze
Orario e tariffe:
Aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 18:00
Spesso sono in corso della mostre visitabili con un costo aggiuntivo al normale prezzo del biglietto.
Biglietto d'ingresso:
Intero
Mostra e collezione permanente €14,00
Sola collezione permanente €9,00
Ridotto
65 anni compiuti (con documento)
Ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti
Mostra e collezione permanente €12,00
Sola collezione permanente €7,00
Visita del Museo Stibbert a Firenze biglietti e orari di ingresso
9/6/2023
La storia, le testimonianze del passato e di luoghi lontani: la cultura vissuta e raccontata attraverso i costumi, le opere, ma anche gli accessori bellici presentati con una scenografia coinvolgente... Questo è il Museo di Frederick Stibbert (1838 - 1906), un uomo straordinario. Figlio di madre toscana e di un colonnello inglese delle prestigiose Coldstream Guards, nonché nipote del governatore generale del Bengala, Stibbert ha vissuto in un ambiente permeato dalla cultura militare fatta di onore, impegno e senso del dovere. Frederick Stibbert nasce a Firenze, nel 1838. Educato nei college inglesi, eredita, appena ventenne, una fortuna e la dedica a un progetto educativo e culturale molto impegnativo: "Il mio museo, sul colle di Montughi: che mi costa ingenti somme di denaro, tante cure e fatiche”, come dice nel suo testamento – con il quale lascia il Museo alla città di Firenze per la conoscenza degli studiosi e l’educazione dei giovani. Una persona sanguigna, amante della vita e del bello – nel senso autentico del termine – uno spirito autonomo, poco incline alla rigidità formale della vita militare.
Il museo è un percorso nella storia e nella cultura: ogni singolo pezzo ha qualcosa da raccontare, dalla sua creazione al suo vissuto. È incredibile la qualità nella selezione dei pezzi, duemila per ogni armeria, che rivela una sorprendente conoscenza di quelle culture – all’epoca così “lontane”.
La collezione, in continua crescita, è costituita da oltre 50.000 oggetti, suddivisi in aree tematiche: armeria europea, armeria giapponese – la prima in assoluto in Italia nel 1870 e una delle prime fuori dal Giappone –, l’armeria islamica – una delle più ricche tutt’oggi esistenti al mondo. Nel museo troviamo anche costumi, porcellane e una ricca quadreria con opere quali la Madonna di Allori, i ritratti medicei, due grandi dipinti di Luca Giordano, oltre a un interessante ritratto di Francesco dei Medici attribuito al Bronzino.
E’ un museo particolarmente adatto anche a giovani in età scolare che hanno la possibilità di vedere dal vero armi, armature e costumi che hanno ispirato molto anche i costumi dei più amati personaggi del Fantasy.
Consigliamo anche una visita al suggestivo parco romantico all’inglese, progettato da Poggi, con tempietti, laghi, grotte, giochi d’acqua e un’elegante Limonaia.
Museo Stibbert
Via Federigo Stibbert, 26
50314 Firenze
Tel. Biglietteria 055 475520
Orario e tariffe:
Lunedì - Mercoledì 10:00 - 14:00
Giovedì: CHIUSO
Venerdì - Domenica 10:00 - 18:00
La biglietteria chiude un'ora prima
Giorni fissi di chiusura: 1 gennaio, Domenica di Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre.
Biglietto d'ingresso:
Intero: 10,00 EUR
Ridotto: 7,00 EUR
(ragazzi fino a 12 anni)
Ridotto: 2,00 EUR
(persone con disabilità, classi di alunni della scuola dell'obbligo, centri estivi)
Gratuito per bambini fino a 3 anni.
Visita del Museo Stibbert a Firenze biglietti e orari di ingresso
5/6/2023
A Firenze ha aperto il Museo delle Illusioni in un ex cinema del 1900 nel palazzo storico Tornaquinci Della Stufa in via Borgo Albizi, 29. È un museo che mette alla prova la nostra immaginazione e non solo, mescolando scienza, arte, fisica e ottica. In 600 metri quadrati sono esposte opere d'arte misteriose, indovinelli classici, stanze che creano illusioni, specchi magici, statue di cavalli le cui ombre danno vita ai profili di due innamorati che si parlano e molto altro.
E’ un luogo divertente per adulti ma soprattutto i bambini in cui si possono fare foto per scovare tutti trucchi visivi.
L’esperienza è arricchita dall’intrattenimento interattivo, è infatti possibile disegnare con la luce, creare ombre, vivere momenti indimenticabili nel mondo “sottosopra”.
L’esposizione permanente è sempre in evoluzione: ogni anno si aggiungeranno alla collezione nuovi oggetti esposti.
Museo delle Illusioni
Borgo degli Albizi, 29
Firenze
Il museo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00 e il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 20:00.
Il costo dei biglietti:
adulti 17 euro;
studenti, scolari, pensionati 13 euro;
prescolari (3–6 anni) 6;
biglietto famiglia (2 adulti + 2 bambini) 51 euro; sotto i 3 anni gratuito.
Firenze – Il Museo delle Illusioni
13/11/2022
Il Museo della Specola fu fondato il 21 febbraio 1775, per iniziativa del granduca Pietro Leopoldo, come un museo scientifico aperto a tutti. Il suo nome, che un tempo indicava un luogo sopraelevato per l'osservazione del cielo, deriva dall'Osservatorio astronomico situato nel Torrino.
L'idea del granduca Pietro Leopoldo di Lorena di presentare la natura in tutta la sua completezza, da Terra a Cielo, senza trascurare l'essere umano, era avanti rispetto ai temi della diffusione della cultura scientifica e di una concezione del sapere integrale.
Il percorso zoologico si estende su 23 sale, esponendo esemplari provenienti da tutto il mondo, alcuni estinti e quindi particolarmente preziosi. Anche se sembrano molti a camminarci tra loro, rappresentano solo una piccola parte dei più di 4 milioni di reperti conservati. Dalle specie invertebrate ai mammiferi più evoluti, con alcuni esemplari antichi come l'ippopotamo, donato al granduca Pietro Leopoldo di Lorena nella seconda metà del Settecento e prima di essere impagliato, visse per alcuni anni nel Giardino di Boboli.
Risalendo allo stesso periodo, la collezione di cere anatomiche è un'eccellenza mondiale, prodotta in circa un secolo dall'Officina di Ceroplastica del museo. Artisti come Clemente Susini, Francesco Calenzuoli, Luigi Calamai ed Egisto Tortori, hanno creato circa 1400 opere raccolte in 562 urne, accompagnate da disegni e apparati didattici realizzati da esperti disegnatori calligrafici.
Quando non c'erano né l'intelligenza artificiale, né la stampa 3D, né il Metaverso, per studiare il corpo umano si utilizzavano queste riproduzioni perfette e suggestive, che possono essere ammirate anche dal punto di vista artistico.
Dopo oltre un secolo, sarà possibile ammirare la collezione delle cere botaniche fiorentine, che include piante, frutti e tavole di anatomia di eccezionale realismo e bellezza, insieme a modelli naturalistici e anatomici a partire dal Seicento. Completano il nuovo percorso di visita i teatrini allegorici barocchi di Giulio Gaetano Zumbo, i dipinti di natura morta di Bartolomeo Bimbi, e le statue anatomiche in legno e cartapesta.
Una novità per Palazzo Bini Torrigiani, ma già visibile precedentemente negli spazi di via La Pira, è la sezione di Mineralogia, che documenta la genesi dei minerali, partendo dalle loro più antiche tracce nei meteoriti fino agli strati formatisi nei tempi remoti del raffreddamento della Terra. La preziosa Collezione medicea di pietre lavorate, in gran parte proveniente dalla Tribuna degli Uffizi, offre capolavori di arte glittica, come quelli appartenuti a Lorenzo il Magnifico.
Particolarmente suggestiva è la visita al Salone degli scheletri, al piano terra, con l'impianto espositivo di inizio Ottocento, tutto in legno con ballatoio e 120 vetrine che ospitano 3000 scheletri di numerose specie, soprattutto mammiferi, ancora oggi studiati da esperti di tutto il mondo. Fra questi, ci sono rarità autentiche ed esemplari che nascondono storie curiose, come l'elefante asiatico esposto vivo sotto la Loggia dei Lanzi nel 1655 e, dopo la morte, studiato dal naturalista Carlo Linneo per descrivere la specie.
Fra i percorsi di visita, c'è anche la Tribuna di Galileo, con la statua scolpita da Aristodemo Costoli che ricorda il genio toscano e il suo ruolo chiave nello sviluppo della scienza moderna grazie all'applicazione del metodo sperimentale, e il Torrino astronomico progettato alla fine del XVIII secolo. Nella Sala della Meridiana, detta anche Sala delle Cicogne per gli stucchi neoclassici che rappresentano gli uccelli nell'atto del volo, è ancora presente e funzionante la meridiana in marmo, rame, argento e scagliola realizzata nel 1784. E poi, la vista su Firenze a 360° dalle otto finestre della sala ottagonale superiore, è un'esperienza insolita e imperdibile.
Visita del Museo della Specola a Firenze biglietti e orari di ingresso
11/3/2024
Realizzato a Firenze nel 1865 dall’architetto Giuseppe Poggi, su incarico del Comune, il Giardino delle Rose occupa un’area di circa un ettaro lungo il pendio della collina di S. Miniato.
L’accesso infatti è possibile proprio da Piazzale Michelangelo, a sinistra osservando la città. Data la sua particolare posizione fu suddiviso in terrazzamenti dove fu impiantata una grande collezione di rose e inaugurato nel 1895.
Nei primi decenni il giardino era vivaio del Comune e deposito degli attrezzi per la manutenzione del Piazzale Michelangelo. Inizialmente veniva aperto soltanto in occasione della fioritura delle rose nel mese di maggio, ma intorno al 2000 l’accesso a questo splendido giardino è consentito tutto l’anno dalle 9 del mattino al tramonto (eccetto Natale e Capodanno).
Inoltre il giardino è arricchito da 12 sculture di Jean Michel Folon in alcuni punti che risaltano l’aspetto poetico del giardino.
Nel giardino si possono ammirare oltre 350 varietà di rose, ma vi sono molte altre piante, tra le quali alberi di limoni ed un giardino giapponese (donato a Firenze nel 1998 dalla sua città gemellata Kioto, l'oasi giapponese Shorai) che rendono la visita piacevole in tutti i mesi dell’anno.
Gli appassionati che visiteranno il Giardino delle Rose, cercando con attenzione potranno scovare anche la Foetida bicolor, ibridata 1590 e originaria della Turchia, con la parte centrale di un vivace giallo-arancio. E, fra le rose botaniche, apprezzeranno la Laevigata, che può raggiungere un'altezza di 10 m, e la Rosa Verde, che è verde per davvero. La Spinosissima, il cui nome non sfugge al famoso detto “non c'è rosa senza spine” si caratterizza per i fiori a foglia semplice e un gambo pieno di piccole, ma dolorosissime spine. Gruppi di assai profumate rose inglesi, vigorose ed eleganti, dal portamento a cespuglio o sarmentose, si alternano agli ibridi di Tea, la cosiddetta rosa moderna, col caratteristico castello unico su cui sboccia la corolla: cercando fra le piante di questo giardino, si trova anche la prima Tea, impiegate nel 1867 nei vivai di Jean-Baptiste Guillot, che porta il nome di La France.
L’ingresso è gratuito.
12/9/2022
Il Giardino delle Rose
L'Orto Botanico di Firenze fu fondato il 1 dicembre 1545, quando il Granduca Cosimo I de’ Medici acquistò il terreno dalle suore domenicane. L'Orto che era conosciuto con il nome di Giardino dei Semplici, per il fatto che veniva utilizzato per coltivare e allevare piante officinali, è il terzo orto botanico più antico dopo quelli di Padova e Pisa. L'impianto originario fu progettato da Niccolò detto "il Tribolo" che aveva già progettato diversi altri giardini granducali, come quello della Villa Medicea di Castello. Inizialmente i giardini furono diretti dal botanico Luca Ghini, che aveva già seguito due anni prima, l'Orto Botanico di Pisa per ordine del Granduca.
Il giardino fu migliorato e abbellito con le collezioni settecentesche grazie all'impegno di Cosimo III dei Medici che ne assegnò la direzione alla Società Botanica Fiorentina, sotto la direzione del celebre botanico Pier Antonio Micheli.
La sua direzione fu trasferita nel 1783 all'Accademia dei Georgofili e denominato Orto Agricolo Sperimentale, poi ribattezzato Giardino dei Semplici nel 1847 e infine Orto Botanico dell'Istituto di Istruzione Superiore nel 1880.
I Giardini occupano attualmente una superficie di 2,39 ettari suddivisa in viali più piccoli e più grandi. La struttura dispone anche di proprie serre e costruzioni riscaldate per la coltivazione di piante speciali.
Il patrimonio vegetale è formato da oltre 5.000 esemplari con diversi alberi molto vecchi, alcuni dei quali, come il Taxus baccata, piantato dallo stesso Micheli intorno al 1720, una quercia da sughero molto grande piantata nel 1805 e mai potata, diversi esempi di Conifere come Araucaria, Torreya, Sequoia e un bellissimo esempio di Metasequoia glypsistroboides, una specie originariamente conosciuta come fossile e riscoperta in Cina solo nel 1941.
Le collezioni più importanti sono quelle che comprendono Cicaclidae, Tillandsia, Orchidee e Felci. Estremamente interessante, per dimensioni e numero, è la collezione di azalee che attira sempre l'attenzione di un gran numero di visitatori durante il periodo della fioritura. Anche le sezioni dedicate alle piante officinali, ai cactus e alle piante carnivore sono molto interessanti dal punto di vista didattico
Orto Botanico di Firenze
Via Pier Antonio Micheli, 3
50121 Firenze
Orario
L'Orto botanico è aperto nei seguenti giorni e orari:
da martedì a domenica, dalle 10 alle 18
Gli ultimi ingressi sono consentiti un'ora prima della chiusura.
Biglietti e accesso
Sono in vigore tariffe straordinarie e dimezzate. Chi vorrà potrà sostenere il Sistema Museale attraverso l'acquisto di biglietti a tariffa ordinaria.
intero 3€
ridotto 1,5€
famiglia 6,5€ (1-2 adulti con massimo 4 bambini)
Ridotto: età compresa tra 6 a 14 anni; oltre i 65 anni; scuole italiane fino alla secondaria di 2° grado con lettera intestata della scuola
Visitatori con ingresso gratuito:
Tour interattivo con Artplace Museum
Con l'applicazione gratuita per cellulari Artplace Museum è possibile scoprire in modo dinamico le meraviglie dell'Orto botanico, durante la tua visita e oltre. Come fare? Scarica l'app, seleziona Firenze e cerca l'Orto botanico.
Quando vieni all'Orto potrai seguire un tour interattivo avviando l'applicazione: ogni volta che ti avvicinerai a una pianta, albero, fiore o a un altro punto di interesse, riceverai una notifica e potrai vedere e leggere, tramite la app, video, foto e testi.
Tutti i contenuti, raccolti in quasi 50 schede, sono curati dal Sistema Museale di Ateneo e sono consultabili anche da casa. Demo video (YouTube).
L'applicazione, le schede e il tour sono gratuiti. È richiesta la registrazione di un profilo con login tramite account Google o Facebook, o inserendo alcuni dati.
Scarica Artplace Museum: Google Play | App Store
4/6/2021
Orto Botanico di Firenze - Consigli di Visita - Orari e Biglietti di ingresso
Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella
Via della Scala 16
Firenze
E’ la più antica farmacia d’Europa, attiva da oltre quattro secoli, nonché uno degli esercizi commerciali più antichi in assoluto al mondo, si tratta quindi di uno di quei luoghi senza tempo il cui fascino rapisce il visitatore non appena varcato l’ingresso.
Si trova a Firenze, in via della Scala, faceva parte del complesso conventuale di Santa Maria Novella. L’origine dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, risale al 1221 anche se è del 1381 la prima documentazione relativa alla “produzione di aromi e profumi” da parte dei Domenicani che vendevano l’acqua di rose come disinfettante nei periodi di epidemie. Nel corso dei secoli, l'esperienza nella farmacopea e nelle preparazioni naturali si è ampliata includendo anche il settore della cosmesi, delle fragranze e dei prodotti per il benessere. La farmacia divenne ufficialmente aperta al pubblico nel 1612, e ben presto la sua fama si diffuse in tutta Europa. Nel XVIII secolo, i prodotti dell'Officina furono persino esportati fino alle Indie e alla Cina. Nonostante le soppressioni ottocentesche del convento, l’Officina sopravvisse e rimase attiva, divenendo nel 1866 proprietà comunale, e fu presa in affitto da Cesare Augusto Stefani, i cui eredi gestiscono ancor oggi l’attività.
L'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella non solo è ancora oggi un'attività fiorente nella produzione di profumi, essenze, pomate, saponi e altri prodotti, secondo le antiche formule dei monaci con prodotti diffusi in punti vendita selezionati in tutto il mondo, ma è anche un museo storico, che conserva intatti mobili seicenteschi, strumenti scientifici come bilance, termometri e misurini e vasi da farmacia.
L’antica “speziera” oggi non più farmacia, ma profumeria, ha al suo interno uno scenografico salone oggi adibito alla vendita che era in origine una cappella dedicata a San Niccolò, donata nel 1335 dalla famiglia Acciaiuoli ai frati e venne trasformata nell’aspetto attuale nel 1848 conservando l’antica volta a crociera e inserendo nelle lunette le personificazioni dei quattro continenti, che celebrano il fasto delle farmacie nel mondo.
La sala della Antica Spezieria conserva invece i sobri e robusti armadi seicenteschi con vetrine e ripiani, il lungo banco di vendita e i decori del soffitto in stucco. Nelle vetrine di questa sala sono conservate anche alcune copie dei termometri ad alto fusto e a spirale dell’Accademia del Cimento, i cui originali si trovano nel Museo di Storia della Scienza.
Accanto alla Spezieria si trovano infine le grandi cantine dove sono immagazzinati da secoli i prodotti e da qui si accede anche alla tisaneria e all’antica distilleria, ambienti questi che
si affacciano sul giardino delle erbe dove i fraticelli coltivavano le erbe “magiche”.
La fragranza più antica dell’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella è l’Acqua della Regina, o Acqua di S.M. Novella. È un bouquet fresco e agrumato. Si narra che l'Acqua di Santa Maria Novella, o Acqua della Regina sia nata come omaggio al momento in cui, nel 1533, una giovanissima Caterina de’ Medici lascia Firenze per andare in sposa al futuro re di Francia. Fra il suo seguito, oltre a paggi, guardie e dame, volle anche un profumiere. Si chiamava Renato Bianco, che a Parigi divenne René le Florentin e fu così che dall’antica sapienza degli essenzieri fiorentini si irradiò nel mondo la nobile arte del profumo.
Ingresso libero
18/7/2023
Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella
Aquaflor, situato nel cuore di Firenze nel quartiere di Santa Croce, è un punto di riferimento per gli amanti della profumeria artistica e delle fragranze di alta qualità. Questo laboratorio, conosciuto come la "Casa del Profumo", opera all'interno di un elegante palazzo rinascimentale, il palazzo Corsini Antinori Serristori, a breve distanza dalla celebre Piazza Santa Croce.
L'arte della profumeria è preservata e celebrata da Aquaflor attraverso tecniche artigianali radicate nella tradizione fiorentina. Ogni fragranza è creata manualmente nei loro laboratori, utilizzando solo materie prime di altissima qualità. Questo impegno nella produzione artigianale si riflette nella cura e nell'amore che mettono in ogni profumo, coltivando l'eredità dell'antica Firenze.
Le collezioni Aquaflor spaziano dai profumi alle colonie, dalle acque idratanti alle fragranze per l'ambiente, fino alle candele profumate. La linea di cosmetici comprende saponi artigianali, creme per il corpo e bagni vegetali. Inoltre, il loro olfattorio ospita una vasta collezione di oltre mille essenze, tra estratti naturali e molecole aromatiche, che rappresentano il cuore pulsante della loro arte profumiera.
Aquaflor offre ai visitatori un'esperienza esclusiva nel mondo delle fragranze, tra cui visite guidate dell'opificio e del magico magazzino delle essenze, oltre a workshop di profumeria tradizionale e creativa. Queste esperienze consentono ai clienti di scoprire i segreti dell'arte profumiera e persino di creare fragranze personalizzate sia per se stessi che per l'ambiente circostante.
All'interno del laboratorio, le essenze vengono pazientemente "maturate", e un esperto di fragranze è a disposizione per assistere coloro che desiderano creare la propria fragranza personalizzata. La visita dei locali è un'esperienza sensoriale unica, con un arredamento curato con maestria, utilizzando piante, statue, dipinti, suppellettili e mobili provenienti da ville signorili e residenze storiche, tutti decorati da abili artigiani, e vale da sola l’ingresso.
Aquaflor Firenze
Borgo Santa Croce, 6
50122 Firenze
Orari:
lunedì-venerdì 10-19
sabato-domenica 10-19
Tel: +39 055 2343471
8/2/2024
Aqua Flor - Firenze
In molti palazzi signorili di Firenze, si trovano delle piccole porte posizionate a circa un metro da terra. Sembrano non servire più a nulla, sono spesso chiuse, talvolta murate o inghiottite dalle ristrutturazioni, e possono anche apparire negli androni o all'interno dei negozi. Ma qual era il loro scopo originale? Queste aperture nascondevano una meravigliosa tradizione fiorentina: le famose Buchette del vino.
Conosciute anche come tabernacoli o finestrelle del vino, venivano installate a partire dal Cinquecento ai lati dei portoni dei palazzi delle famiglie nobili, per vendere un bicchiere o persino una bottiglia di vino in cambio di qualche moneta. E il vino si beveva già dalla mattina. Ogni famiglia abbastanza benestante da possedere tenute nelle campagne circostanti la città, tramite queste aperture vendeva il proprio vino ai viandanti. Era un'attività redditizia, poiché la produzione familiare era esentasse, e le buchette erano accessibili a tutti, soprattutto ai più poveri.
In alcuni casi, venivano offerti anche cibi attraverso queste aperture.
Oggi se ne contano ancora circa 180, di cui 145 nel centro storico.
Ogni buchetta aveva il suo stile, anche architettonico, e il suo gusto, perché di fatto ogni finestrella era l'affaccio sul mondo di una cantina nobile. Dietro queste aperture c'era sempre una stanza piena di botti e un servitore della famiglia pronto a servire il vino. Talvolta si possono ancora notare i battenti per richiamare l'attenzione del servitore, nel caso fosse distratto o, chissà, ubriaco.
Dall’esterno della buchetta il cliente bussava, gli veniva allungato un tubichino di rame per travasare il vino direttamente nel fiasco.
Durante la peste del 1630, queste buchette furono molto utili e servivano anche come punto di vendita sicuro, permettendo ai clienti di evitare il contatto diretto con gli operatori. Anche allora, confini chiusi, certificati sanitari obbligatori per i viaggiatori, attività commerciali e scuole chiuse, ospedali sovraffollati e coprifuochi facevano parte di una situazione straordinaria: l'epidemia di peste ha devastato la città dal 1630 alla fine del 1633. A quell'epoca non si sapeva né del batterio della peste né del contagio tramite pulci e ratti, ma si pensava che la malattia si diffondesse attraverso l'aria infetta. Si evitava il contatto con i malati per non infettarsi. Attraverso le buchette del vino, non si pagava direttamente in mano, ma in piccoli contenitori, e le monete venivano immerse nell'aceto per disinfettarle.
In via del Giglio, la buchetta si presenta come l'ingresso di un palazzo, ma in miniatura, incastonata nel bugnato rustico, con un arco a cuspide sopra il minuscolo portone. In alto, una scritta annuncia la vendita di vino, accanto a una lapide che ricorda gli orari di vendita: “Cantina Salimbeni Bartolini Vivai. Sta aperta dall’1 novembre a tutto aprile, dalle ore 9 ant. alle ore 2 pom. e dalle 5 alle 8 pom., dal 1 maggio a tutto ottobre dalle ore 8 ant. alle ore 3 pom. e dalle 6 alle ore 9 pom. Nei giorni festivi resta aperta alla vendita fino alle ore 3 pomeridiane”.
In via del Proconsolo, la buchetta sembra lottare per sopravvivere tra le pietre millenarie, con una cornice seghettata. A Borgo Santa Croce, alcune buchette sono state trasformate in campanelli, altre presentano dei dettagli insoliti, come bottoni di ferro per naso o tappi di legno per bocca.
La buchetta di Palazzo Antinori, invece, è un esempio di eleganza e autorevolezza, con una finestra liscia e una porta di legno ruvido, entrambe incise con la parola "Vino", un monito per le future generazioni e un invito per i cittadini e i visitatori.
Durante l'emergenza Covid, molte di queste buchette sono state riattivate e ciò ha dato una grande spinta alla loro popolarità, anche molti fiorentini hanno riscoperto questo dettaglio della storia della loro città.
19/4/2024
Buchette del vino - Firenze
In Oltrarno il magnifico passato di Firenze vive ancora oggi non solo attraverso le testimonianze storiche e artistiche, ma anche nella vita quotidiana, nei locali e nei negozi che hanno mantenuto l'atmosfera tipica di questa parte della città e nelle numerose botteghe artigiane, eredi di una tradizione secolare nei metodi di lavorazione e nello spirito.
Firenze fu fondata nel I secolo a. C. sulla riva settentrionale dell'Arno e aveva il suo centro nell'odierna Piazza della Repubblica. I primi insediamenti sull'altra riva del fiume risalgono al IV secolo d. C., quando una comunità cristiana si stabilì nella zona oggi compresa fra l'inizio di Via Guicciardini e di Borgo San Jacopo e vi fondò la chiesa di Santa Felicita.
Nell'alto medioevo la città "oltre l'Arno" si ingrandì e divenne via via più importante: nella Piazza di Santa Felicita si teneva un mercato, nel XIII secolo la potente famiglia Mozzi costruì nell'odierno quartiere di San Niccolò un palazzo che per molti anni fu il più grande della città, e altre famiglie nobili costruirono in Oltrarno torri nella fascia compresa fra Via Santo Spirito e Via dei Bardi: alcune di esse sono ancora oggi riconoscibili, molte sono state demolite o inglobate in edifici successivi. Sul "monte" di San Miniato fu costruita nell'XI secolo la chiesa di San Miniato al Monte. Fra il Ponte Vecchio e Porta Romana nacquero numerosi "ospedali" per l'alloggio dei pellegrini diretti a Roma attraverso l'attuale Via Romana, e due nuovi ponti furono costruiti per consentire un migliore collegamento fra le due parti della città: il Ponte alle Grazie (1257, distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito con linee moderne nel 1957) e il Ponte a Santa Trinita (1252), più volte spazzato via dalle piene dell'Arno.
Anche in Oltrarno si svilupparono così due "borghi" intorno a Borgo San Jacopo e a Borgo di Piazza (oggi Via Guicciardini) e altri insediamenti intorno alle grandi chiese di Santo Spirito e di Santa Maria del Carmine. Fino al XIV secolo questa parte della città era sprovvista di mura: c'erano sì tre porte in pietra, ma palizzate in legno e muri esterni privi di finestre costituivano l'unica protezione contro eventuali invasori. Nel 1333, con il completamento della sesta cerchia di mura, anche l'Oltrarno fu dotato di una difesa stabile e di porte d'accesso, ancora oggi conservate.
La popolazione di Oltrarno era allora composta soprattutto da semplici "ciompi" ("operai", che nel 1378 si ribellarono per protestare contro le dure condizioni di vita cui erano sottoposti e incendiarono molte case in legno nella zona di Via Maggio), e da artigiani, che ancora oggi vi si trovano in grande numero; una profonda trasformazione di questa parte della città avvenne sul finire del XV secolo, quando ricche famiglie di mercanti e nobili iniziarono a costruire palazzi in varie parti di Oltrarno: Palazzo Guadagni in Piazza Santo Spirito, Palazzo Capponi delle Rovinate in Via dei Bardi e numerosi palazzi in quella che allora era la strada "maggiore" di Firenze, Via Maggio. Il più imponente di questi palazzi è senza dubbio Palazzo Pitti, per la cui costruzione fu demolita parte di Borgo di Piazza e fu creato il Giardino di Boboli.
Quando i Medici nel 1550 si trasferirono proprio in Palazzo Pitti, la piazza antistante il palazzo, la vicina Via Maggio e altre strade di Oltrarno assunsero grande importanza, e vi sorsero altri palazzi di famiglie della corte medicea: ancora oggi passeggiando per Via dei Serragli, Via Santo Spirito o Via San Niccolò si possono trovare splendidi palazzi rinascimentali, poco conosciuti ma non meno belli di quelli situati sull'altra riva dell'Arno. La presenza dei Medici e della maggiore nobiltà cittadina diede ulteriore impulso all'artigianato artistico in Oltrarno: le famiglie di corte volevano ornare le proprie residenze nel modo più ricercato e necessitavano di un gran numero di incisori, mosaicisti, intagliatori, doratori, orafi, argentieri e fabbri capaci di creare vere e proprie opere d'arte.
Una nuova trasformazione in Oltrarno avvenne quando nel 1865 la capitale del regno d'Italia fu trasferita a Firenze: furono costruiti il Piazzale Michelangelo e i Viali di circonvallazione, lungo i quali sorsero le ville dell'alta borghesia cittadina, e furono parzialmente demolite le mura: a differenza di quanto avvenne sull'altro lato del fiume - dove la distruzione è stata totale - in Oltrarno ne furono risparmiati alcuni tratti, che sono visibili ancora oggi.
I due avvenimenti che più hanno segnato Firenze nel XX secolo sono stati il passaggio del fronte nel 1944 e l'alluvione del 1966: anche i quartieri di Oltrarno ne mostrano ancora le tracce sulle facciate di molti edifici. Nell'agosto 1944 i Tedeschi in ritirata distrussero i ponti (a eccezione del Ponte Vecchio) e parte di Via Guicciardini e di Borgo San Jacopo, che furono poi ricostruite con palazzi i cui tratti e colori imitano quelli degli antichi edifici. Nella catastrofica piena del novembre 1966 questa parte della città fu completamente sommersa e si registrarono gravi danni alle abitazioni, ai negozi e alle opere d'arte.
Oltrarno ha conservato fino a oggi l'atmosfera più tradizionale di Firenze, fatta di arte e artigiani, di piazze che sono ancora spazi dove le persone si incontrano e vivono: quartieri che offrono al visitatore negozi, locali e ristoranti, musei e monumenti a volte quasi sconosciuti - e un modo di vivere ormai scomparso in altri quartieri della città.
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Oltrarno di Firenze - Il quartiere più genuino della città