Piccoli Musei e Attività Culturali
Nella Montagna Pistoiese, percorrendo la strada in salita da Gavinana in direzione di Pratorsi, si arriva ad una piana denominata Pian dei Termini, a circa 1000 m di altitudine, dove si trova l' Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese. Realizzato nel 1991, l’Osservatorio Astronomico è costitutito da due cupole di 5 metri di diametro che ospitano rispettivamente un telescopio da 40 cm di diametro e uno da 60 cm, che permettono sia l’osservazione del sole che l’osservazione notturna del cielo. La gestione dell’Osservatorio è affidato ai soci del GAMP (Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese) un gruppo di appassionati fondato nel 1981 che promuove iniziative didattiche e divulgative ma sono anche impegnati nella ricerca scientifica e mappatura di nuovi asteroidi. Inoltre nel 2015 è stato inaugurato anche il cosiddetto "parco delle stelle", un giardino nel quale sono state installate opere degli artisti Silvio Viola e Andrea Dami che invitano il visitatore ad effettuare un "percorso planetario”.
Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese
Orario di apertura
Aperto al pubblico tutto i mesi dell’anno per l’osservazione del cielo con i seguenti orari: venerdi e sabato dalle ore 21.00 Nei mesi di Luglio e Agosto 2022, aperto al pubblico per le osservazioni notturne ogni Lunedì, Venerdì e Sabato alle ore 21:00 Sono possibili inoltre visite diurne per l’ osservazione del sole con speciali filtri ottici il giovedì dalle ore 10:00 Prenotazioni obbligatoria presso la Biblioteca Comunale al numero 0573621289 (aperta nel seguente orario dal lunedì al sabato 9:00-12:30 e dal lunedì al venerdì anche il pomeriggio 14:30-18:00).
Per modificare o cancellare le prenotazioni durante i periodi di chiusura della Biblioteca Comunale, chiamare 3473213290
Ingresso gratuito
San Marcello - Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese
2/8/2022
Photo Credits Francesco Frosini
Photo Credits Francesco Frosini
Photo Credits Francesco Frosini
Photo Credits Francesco Frosini
Photo Credits Francesco Frosini
Photo Credits Francesco Frosini
Completamente rinnovato nel 2018, il Museo Piaggio occupa oggi 5.000 metri quadrati, con più di 250 pezzi esposti.
Un lungo viaggio che inizia quando l’Italia è ancora in bianco e nero: è infatti la primavera del 1946 quando la prima Vespa, la leggendaria 98cc, esce dallo stabilimento di Pontedera. Sono passati settanta anni e la Vespa è diventata una delle icone italiane di maggior successo.
I modelli prodotti, i record battuti e poi nuovamente superati, i raid intorno al mondo con la Vespa aiutano a comprendere appieno la forza, anzi il fascino di queste due ruote sbarazzine. La Vespa non è solo un successo commerciale, ma un evento che coinvolge la storia del costume. Negli anni della “Dolce Vita”. Vespa diventò sinonimo di scooter, i reportage dei corrispondenti stranieri descrivevano l'Italia come “il Paese delle Vespa” e il ruolo giocato dalla Vespa nel costume non solo italiano è documentato dalla presenza del veicolo in centinaia di film. Ed è una storia che continua anche oggi. Audrey Hepburn e Gregory Peck in “Vacanze Romane” (1953) infatti sono solo i primi di una lunga serie di attrici e attori internazionali che negli anni sono stati ripresi sullo scooter più famoso del mondo, apparendo in film che vanno da “Quadrophenia” ad “American Graffiti”, da “Il talento di Mr. Ripley” fino a “La carica dei 102”, per non parlare di “Caro Diario” o dei più recenti “Alfio” con Jude Law, “The Interpreter” con Nicole Kidman e il blockbuster “Transformers”.
Oggi Vespa è più che mai un marchio globale, vera cittadina del mondo.
Museo Piaggio
Viale R. Piaggio, 7
56025 - Pontedera (PI)
La visita sia libera che guidata va obbligatoriamente prenotata sul sito dove sono indicati anche gli orari di ingresso
Pontedera - Vespa - Museo Piaggio breve descrizione
30/12/2022
Si trova nel centro di Carmignano e racconta la storia del vino prodotto in questa zona, una storia sapientemente rappresentata da circa 800 bottiglie pregiate, cabrei e antiche carte di poderi e fattorie, attrezzi agricoli e reperti che testimoniano la fama del Vino Carmignano dall’antichità ad oggi. Il documento più importante é senz’altro il bando del granduca Cosimo III de’ Medici che stabiliva severe norme di produzione per il Carmignano, un esempio ante litteram di denominazione di origine controllata.
Museo della Vite e del Vino di Carmignano
Piazza Vittorio Emanuele II, 2
59015 Carmignano
Ingresso gratuito
Visite su prenotazione al +39 055 8712468
Carmignano (Prato) - Il Museo della Vite e del Vino
22/8/2022
La Certosa di Calci a Pisa è un vasto complesso monumentale che sorge alle pendici del Monte Pisano, a pochi chilometri dalla città di Pisa. Fondato nel 1366 da una famiglia di certosini, il complesso è stato ampliato tra il XVII e il XVIII secolo e si presenta oggi come uno splendido monumento barocco inserito in un contesto paesaggistico fortemente suggestivo. Originariamente detta “buia”, la valle di Calci fu rinominata Val Graziosa (piena di grazia) proprio in seguito alla fondazione del complesso monastico.
Oggi la Certosa ospita quindi due distinti musei: la Certosa, abbandonata dai pochi monaci rimasti nel 1972, divenne il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci; mentre nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all’Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.
La presenza dei due Musei all’interno del complesso della Certosa ne fanno certamente una realtà unica nel panorama nazionale, un luogo d’eccezione dove stupore e incanto si mescolano a scienza, storia, arte e natura. Sebbene le due istituzioni museali siano collocate in parti differenti del complesso e abbiano due diversi profili tematici e didattici, le loro vicende e collezioni, apparentemente così diverse, si intrecciano indissolubilmente all’affascinante storia del grande edificio che le custodisce.
La visita del Museo Nazionale è un suggestivo viaggio nel mondo dei certosini, in ambienti che ancora oggi stupiscono per sfarzo, magnificenza e splendore dei decori. La Certosa si presenta come una stupenda chiesa in stile barocco con affreschi pregevoli e diversi dipinti ospitati nelle varie cappelle adornate da stucchi, statue e paramenti vari. Il giro della Certosa dura all'incirca un'ora ed è vincolato alla visita guidata al costo di €6 a persona con la possibilità di ingresso gratuito per alcune categorie. La guida illustrerà i vari momenti della giornata dei monaci, alla scoperta della vita solitaria che conducevano, fatta di rigore, meditazione e contemplazione. Si potranno visitare gli appartamenti, il refettorio per i pranzi domenicali, il giardino, il chiostro monumentale e molti altri ambienti, uno più bello dell'altro.
Le visite sono sempre accompagnate dal martedì alla domenica, con prenotazione obbligatoria al numero +39 050 938430
Orario ingressi accompagnati in lingua italiana:
dal martedì al sabato: ore 9.00, 10.00, 11.30, 12.30, 14.00, 15.30, 17.00, 18.00 domenica (e festivi) ore 9.00, 10.00, 11.30, 12.30
Biglietto: Intero € 6.00. Ridotto € 3.00
Chiuso: Lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre
Calci, Pisa - Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci
18/8/2023
La Certosa ospita due distinti musei: la Certosa, abbandonata dai pochi monaci rimasti nel 1972, divenne il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci; mentre nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all’Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.
Il percorso di visita del Museo di Storia Naturale si snoda all’interno della Certosa nei locali più “umili”, quelli utilizzati dai monaci conversi nei lavori quotidiani: cantine, magazzini, frantoio, falegnameria, fienile e così via. Questi locali ospitano le prestigiose collezioni del Museo, frutto di quasi 500 anni di storia: al piano terra, nella “Camera delle Meraviglie” sono esposti reperti d'epoca provenienti da tutto il mondo; al piano superiore due splendide sezioni con numerosissime specie di mammiferi egregiamente imbalsamati e bei diorami a fine salone. Infine al piano superiore troverete il museo dei cetacei marini, dove si trovano decine di scheletri dalle dimensioni… mostruose! Si tratta di collezioni uniche per importanza storica e scientifica, che comprendono reperti di zoologia, paleontologia e mineralogia, oltre agli animali vivi ospitati nel più grande Acquario d’acqua dolce d’Italia.
Museo di Storia Naturale
Il Museo di Storia Naturale è organizzato in due settori espositivi, uno che comprende le Esposizioni permanenti (Galleria storica, Giardino del Museo, Galleria degli anfibi e dei rettili, Galleria dei mammiferi, Sala degli archeoceti, Galleria dei cetacei, Sala dell’evoluzione dell’Uomo, Galleria dei minerali, Sala “La Terra tra mito e scienza”, Galleria delle ere geologiche, Sala dei dinosauri, Sala dell’evoluzione degli Uccelli) e l’altro che comprende l’Acquario e l’Esposizione temporanea e la Sala della preistoria del Monte Pisano.
Ingresso Esposizioni permanenti:
Intero: € 8.00
Ridotto (da 6 a 18 anni e over 65): € 6.00
Famiglia (1 adulto + 1 bambino): € 8.00
Gratuito per bambini fino a 6 anni non compiuti, persone con disabilità e loro accompagnatori
Ingresso Acquario ed Esposizione temporanea:
Intero: € 8.00
Ridotto (da 6 a 18 anni e over 65): € 6.00
Famiglia (1 adulto + 1 bambino): € 8.00
Gratuito per bambini fino a 6 anni non compiuti, persone con disabilità e loro accompagnatori
Ingresso Esposizioni permanenti, Acquario ed Esposizione temporanea:
Intero: € 14.00
Ridotto (da 6 a 18 anni e over 65): € 10.00
Famiglia (1 adulto + 1 bambino): € 14.00
Gratuito per bambini fino a 6 anni non compiuti, persone con disabilità e loro accompagnatori.
Calci, Pisa - Museo di Storia Naturale
25/8/2022
Il museo è stato allestito nei locali adiacenti alla Chiesa di San Bartolomeo nel 1995, grazie all'impegno dell'Associazione Museo della Cultura Contadina. Si trova, perciò, nel cuore dell‘abitato di Casore del Monte, il quale mantiene ancora l‘antica conformazione di centro fortificato, documentabile fin dal XIII secolo. La chiesa nasce, con molta probabilità, come cappella all’interno del castello, il quale aveva una torre in parte riconoscibile nella tipologia del campanile.
Chiesa e campanile si trovano nella parte più alta dell’abitato, dove veniva generalmente collocata la rocca, ovvero l'ultimo rifugio in caso di capitolazione delle mura cittadine.
Il museo etnologico nasce dall’esigenza di voler documentare un passato che ha reso viva e vitale l'intera area, un passato che scandiva i ritmi della quotidianità della popolazione, che abitava in questo paesaggio suggestivo. E’ possibile ripercorrere attraverso la significativa esemplificazione del museo, lo spaccato di un mondo agricolo, solo apparentemente lontano da noi. L'attività dominante era quella legata alla lavorazione del terreno. E' possibile, così, vedere un trinciaforaggi, una seminatrice, un aratro, in parte ancora funzionanti, affascinanti nella
semplicità dei loro elementi strutturali, soprattutto se confrontati con gli odierni mezzi interamente meccanizzati.
Museo della Cultura Contadina
Piazza della Chiesa 5
Casore del Monte - Marliana
Tel. 0587 55245 3802935644
Orario di apertura
10-12 / 16-19.30 sabato e domenica (luglio e agosto)
10-12 / 15.30-19.00 domenica (settembre e giugno)
Ingresso gratuito
Museo della Cultura Contadina di Marliana. Orari e Biglietti di Ingresso
16/7/2021
Giuseppe Giusti, poeta, uomo di lettere della Toscana granducale, nacque nel 1809 a Monsummano Terme, nella casa, dal profilo sobrio con ingresso principale collocato
direttamente al piano terreno, fatta costruire dal nonno paterno fra il 1791 e il 1793. Un piccolo giardino, ridotto nelle sue dimensioni rispetto a quello originario, circonda l’edificio, e porta probabilmente le tracce di una
impostazione ottocentesca nella presenza di un pozzo neoclassico. Gli ambienti interni presentano decorazioni a tempera, la cui scelta iconografica è legata al contesto d’uso
delle singole stanze. Nell'ingresso prendono forma, infatti, dei paesaggi che creano la piacevole suggestione di trovarsi all’esterno, mentre le stanze destinate allo studio, le
camere da letto e la cappella privata, sono decorate con scene prese da testi classici e sacri. Il mobilio originario è stato concentrato al primo piano, in modo da dare la sensazione dl ambienti ancora vissuti. Al secondo piano,
invece, è stato ricostruito un percorso relativo alla vita e all’opera di Giuseppe Giusti, raccogliendo i documenti rinvenuti all’interno della casa, e riproducendo quelli conservati nelle Biblioteche e negli Archivi della zona.
Tale percorso museale è stato arricchito dalla stanza della poesia italiana dell'Ottocento, dove si è ricreato un suggestivo ambiente per ascoltare i versi dei poeti più
rappresentativi del XIX secolo. Le voci sono accompagnate da una immagine che ruota per tutta la stanza costringendo l'occhio a seguirla, mentre la mente viene assorbita
dalle parole e dal loro affascinante significato.
Museo nazionale di Casa Giusti
Viale Vincenzo Martini, 18 51015 Monsummano Terme (PT)
Tel. +39 0572 950960
Giorni e orari di apertura
Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica ingresso esclusivamente con visite accompagnate dalle ore 8.00 alle 14.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00 per un massimo di 10 persone per turno.
Chiuso: lunedì e martedì.
Ingresso gratuito.
Museo Nazionale di Casa Giusti di Monsummano Terme - Orari e Ingresso
16/7/2021
Se volete dare ai vostri figli un’idea di come potrebbe essere la sala delle feste e la camera da letto di una principessa, vi consiglio proprio di visitare il Palazzo Mansi a Lucca.
Per le sue caratteristiche e per il suo prestigioso arredo Palazzo Mansi si può considerare il “Museo della residenza patrizia lucchese”. L’edificio assunse l’aspetto attuale negli anni Ottanta-Novanta del XVII secolo, in seguito all’accorpamento di preesistenti fabbricati medioevali di proprietà della famiglia Mansi, divenuta una delle più eminenti della città grazie ad una fiorentissima attività mercantile. Il compito di edificare una dimora adeguata al rango del casato fu affidato all’architetto lucchese Raffaello Mazzanti, mentre i decori interni furono realizzati da frescanti bolognesi e fiorentini.
Al piano nobile, il salone della musica e i tre salotti di parata costituiscono con l’alcova il motivo di maggiore interesse del Museo, grazie alla ricchezza degli arazzi fiamminghi seicenteschi che rivestono le pareti, ai preziosi ricami settecenteschi in seta della camera da letto, alle scenografiche decorazioni in legno intagliato e dorato.
Fa parte integrante del Museo una ricca pinacoteca (vi compare, tra gli 83 dipinti, il celebre Ritratto dì giovinetto del Pontormo, 1525) che, donata alla città da Leopoldo II di Lorena al momento dell’annessione di Lucca al Granducato di Toscana, è sistemata negli spazi dove originariamente era collocata la quadreria dei Mansi, dispersa in gran parte nella seconda metà dell’ Ottocento.
Al piano terra, già destinato al soggiorno estivo dei membri della famiglia, è attivo un laboratorio di tessitura rustica che ripropone tecniche e motivi decorativi tipici di una produzione tradizionale della Lucchesia.
Per raggiungere Lucca dall'Agriturismo i Pitti è possibile utilizzare l'automobile oppure il treno dalla stazione di Montecatini Terme. Dal Casa Rowe B&B è possibile prendere il treno fino a Lucca.
Museo Nazionale di Palazzo Mansi
Via Galli Tassi 43
55100 Lucca
Orario di Apertura
martedì, giovedì, venerdì, sabato, prima e terza domenica del mese ore 9.00-19.30 (ultimo ingresso ore 18.00).
mercoledì ore 12.00-19.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
sabato 25 giugno ore 12.00-19.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
CHIUSO
lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre
Biglietti
Ingresso intero € 4.00, ridotto € 2.00
Ingresso gratuito ai minori di 18 anni
15/6/2022
Nato negli anni ’70 dello scorso secolo da un’iniziativa spontanea della popolazione di Rivoreta, minuscolo borgo ai piedi del Libro Aperto, è stato trasformato nel corso degli anni in un vero e proprio itinerario della vita quotidiana della gente dell’Appennino dai secoli scorsi ai giorni nostri.
Vi sono raccolti oggetti del lavoro e della vita quotidiana della montagna che erano riposti nelle soffitte, nelle stalle, oltre a immagini, evocazioni, suoni e storie.
Un’istantanea sulla vita, sulle consuetudini e sulle tradizioni della Montagna, restituita attraverso oggetti, che un tempo erano di uso comune nelle case, e strumenti di lavoro, testimoni delle attività agricole, pastorali e legate all’uso del bosco.
All’interno del museo, il tema della nascita, gli aspetti della vita in famiglia, il lavoro del carbonaio e del taglialegna, la pratica del raccogliere e del trasportare sono presentati in maniera interattiva e stimolano il visitatore, alla riscoperta della dimensione del saper fare con le mani, ora così distante dal nostro mondo.
I bambini sono invitati a liberare la propria creatività, riflettendo sul tema del riciclo, dato che materiali di riuso possono diventare nuovi colorati giocattoli, ispirati a quelli di una volta.
In un antico metato restaurato è stata allestita la Sezione della lana, che ospita un grande telaio dei primi del Novecento con i relativi accessori; qui il visitatore può provare a tessere, come facevano un tempo gli abitanti del posto.
Il Museo è visitabile anche dai non vedenti grazie all’innovativa tecnologia walk-assistant.
Per raggiungere il Museo della Gente dell'Appennino Pistoiese è necessaria l'automobile sia dall'Agriturismo i Pitti che dal Casa Rowe B&B.
Museo della Gente dell’Appennino pistoiese di Rivoreta
Via degli Scoiattoli - Cutigliano
Orario di apertura
Aperto nel mese di agosto 2022
da giovedì a domenica dalle ore 15.30 alle ore 18.30.
Aperto anche il 15 di agosto.
Nel mese di settembre aperto sabato e domenica dalle ore 15 alle 18
Dal mese di ottobre chiusura invernale.
Ingresso a offerta libera
Numero Verde 800 974102
16/7/2022
Museo della Gente dell'Appennino di Rivoreta Orari e Biglietti di Ingresso
Il Museo della Città e del Territorio ha sede nell'Osteria dei Pellegrini, ovvero nella struttura che doveva accogliere i viandanti che si recavano a venerare l‘immagine della Madonna del miracolo nel Santuario della Fontenuova, che sorge sulla piazza prospiciente. L'edificio, costruito fra il 1607 e il 1616, nel tempo ha subito tutta una serie di cambiamenti nella destinazione d'uso, ed ha ospitato anche le carceri di cui è ancora oggi visibile una cella.
Il museo, inaugurato nel 1998, è diviso in sezioni, ciascuna in grado di esprimere l'interscambio che nell'area della Valdinievole vi è sempre stato fra uomo e natura. I campioni delle varietà rocciose della zona sono messi in relazione con il loro utilizzo in importanti edifici fiorentini e pistoiesi. I suoni del padule sono evocati in una apposita sezione, dove gli oggetti, fra cui il barchino e il navicello, rendono l'idea di come l’uomo fosse riuscito a sfruttare a pieno l’area palustre, traendone cospicui vantaggi. Il museo, inoltre, lega due importanti sezioni al miracolo della Madonna della Fontenuova; la prima è dedicata, infatti, all'arte sacra e alla religiosità popolare e la seconda al tesoro del santuario che annovera oggetti preziosissimi fra cui la corona seicentesca in lamina d'oro, con castoni di gemme, donata dal Granduca dei Medici.
Altre nuove sale sono state dedicate alla scoperta e allo sfruttamento delle sorgende termali di Grotta Giusti e un’ulteriore sezione illustra le attività economiche della zona.
Museo della città e del territorio
Piazza Ferdinando Martini 1
Monsummano Terme PISTOIA
tel. +39 0572 954 463
museoterritorio@ comune.monsummano-terme.pt.it
Orario
Ingresso gratuito
Lunedì, mercoledì e venerdì ore 9-13
Martedì e Giovedì ore 9-13 e 16-18
16/7/2021
Museo della città e del Territorio di Monsummano Terme - Orario e biglietto di ingresso
A Vellano si trova un piccolo museo davvero molto particolare, che conserva i ricordi di un’attività un tempo molto importante per la zona: il Museo Storico Etnografico del minatore e cavatore. E’ grazie alla passione di Publio Biagini, figlio di uno scalpellino, che il museo fu da lui ideato, allestito e aperto nell’estate del 1999, in onore del padre e di tutta una schiera di questi 'operai della pietra' che grazie al loro durissimo lavoro avevano fatto di Vellano un centro rinomato.
La lavorazione della pietra serena era fondamentale per 130 famiglie del luogo e per tutta l’economia del borgo, e fino agli anni Settanta erano ancora attive circa 60 cave.
Biagini è un grande appassionato e collezionista di minerali ed è stato responsabile per molti anni del settore mineralogico del Museo di Scienze Naturali e Archeologiche di Pescia.
Dopo il pensionamento acquista e allestisce i locali del Museo con una collezione di reperti litici, punte di freccia, lumi cretesi e egiziani arnesi e attrezzi vari in un percorso che ci guida verso il lavoro del minatore e del cavatore.
Nel Museo sono esposti circa 11mila campioni di archeologia mineraria e cavatoria.
In una teca troviamo anche dei bellissimi minerali iridescenti che illuminati da una lampada a raggi ultravioletti permette di vedere splendidi colori emessi dalle pietre.
C’è anche un “calzerotto” fatto a maglia, composto da due parti, una a maggiore usura, la parte di sotto, che poteva essere cambiata più spesso e la parte di sopra, con una vita più lunga.
Accanto c’è uno scarpone fatto di cuoio, legno e con avanzi di copertoni di automobili.
C’è anche un manichino che mostra il lavoro dello scalpellino, con tutti gli attrezzi intorno, e un manichino che mostra il lavoro in miniera, anche lui con gli attrezzi specializzati.
Appeso al muro c’è anche il borraccione per portare l’acqua da bere in cava.
Osservando tutti questi oggetti si percepisce la vita dura di una volta, come tutto ciò che per noi oggi è un’attività relativamente semplice, che si svolge con oggetti quotidiani a cui quasi non diamo importanza, una volta era un’attività laboriosa, da conquistare con grande sudore e fatica.
Un bel tuffo nel passato per riconsiderare il presente.
La Miniera di Publio - Museo Storico Etnografico del Minatore e del Cavatore
Via 17 Agosto 1944 n.10/A
51017 Vellano - Pescia (PT)
telefono: 330 910517
e mail: laminieradipublio@libero.it
Prenotazione consigliata
Il Museo è aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato, su appuntamento dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00.
Ingresso Libero
31/8/2021
Vellano - La Miniera di Publio - Museo Storico Etnografico del Minatore e del Cavatore descrizione e orario di ingresso
L'ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano si trova vicino a Lucca. Un luogo di grande suggestione che ha conosciuto tanta sofferenza mitigata dal grande psichiatra Mario Tobino (Viareggio, 16 gennaio 1910 – Agrigento, 11 dicembre 1991) a cui è dedicata la fondazione che si prende cura di questo luogo.
La Fondazione Mario Tobino ha lo scopo conservare, valorizzare, ma soprattutto mettere a frutto e sviluppare la grande eredità culturale di Tobino che ha vissuto per oltre quarant'anni all'interno della struttura manicomiale, come primario del reparto femminile. Mario Tobino lavorò febbrilmente per rendere più umana la vita a Maggiano, sperimentando nuovi metodi di cura e, grazie a questi, favorendo l'inserimento delle malate all'interno dei laboratori di cucito e filatura, cercando dare al maggior numero possibile di ospiti un'occupazione che li facesse sentire utili e umanizzasse la loro vita.
Si possono vedere i luoghi in cui ha lavorato, la sua camera da letto e il suo piccolo studio, Mario Tobino viveva nel manicomio, raramente si allontanava dai suoi pazienti - gli oggetti che gli appartenevano ci permettono di vedere da vicino questo grande uomo. Un precursore della moderna psichiatria, che insieme a Basaglia ha voluto trattare i matti con umanità.
Tra le altre cose, c'è anche una stanza con delle alghe disseccate. Quando alcuni pazienti avevano deliri gravi venivano lasciati in questa stanza ad avvolgersi con le alghe anche per giorni. L'alga dava calore, non era pericolosa, potevano buttarla per aria e vederla ricadere per dare spazio alle visioni interiori. Stavano in questa stanza anche per una ventina di giorni. Si capiva che la grave crisi era passata perché i pazienti ad un certo punto scoprivano di essere nudi. La percezione della propria nudità faceva comprendere che il paziente era tornato nella realtà.
Mario Tobino usava dire che in ognuno di noi c'è un po' di pazzia.
Nelle stanze private del grande psichiatra hanno preso vita anche i suoi libri tra cui “Le libere donne di Magliano” che è stato tradotto in moltissime lingue.
La Fondazione Mario Tobino organizza visite guidate tutti gli ultimi sabati del mese
Fondazione Mario Tobino
Via Fregionaia 692
55100 Maggiano LU
Telefono: +39 0583 327243
18/1/2023
Ex Ospedale Psichiatrico Mario Tobino - Fondazione Mario Tobino